Finisce il Passalacqua

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Ebbene si, siamo alla fine. Come tutte le cose belle anche questa coppa Passalacqua targata 43 è vicina al traguardo, come tutte le cose belle lascia una lunga scia di malinconia, come tutte le cose belle si porta dietro un pezzetto di noi. Poteva essere migliore? Certamente si. E’ questo il pensiero che si agita dentro tutti coloro che hanno lavorato all’evento, è questa la motivazione che ci spinge a pensare alla prossima con rinnovato entusiasmo e calore. Ma è stata una cosa bella, questo è il profumo della nostra fatica, della nostra gioia a farla. Questione di uomini, questione di feeling, questione di idee. Di simpatia sempre pronta a scendere in campo per dare conforto, riposo, aiuto insostituibile alle contrarietà, anche alle critiche. La coppa Passalacqua custodisce amicizie che vanno ben oltre l’evento, arrivando dove non c’è traguardo, dove non serve dimostrare qualcosa. Si potrebbero elencare i nomi di queste persone ma non servirebbe. Ognuno di noi sa benissimo dove si ferma il compito di altri e dove iniziano quelli personali. La malinconia che oggi ci unisce è il significato di tutto questo. Finisce una coppa, inizia una coppa, la 44esima. Noi ci saremo ancora, pronti a incassare critiche, a divertirci con serietà, a sentirci partecipi di un torneo che non conosce tempo e spazio. Ci saremo felici di esserci, felici di confezionare e regalare al nostro territorio la storia di una manifestazione dolce e bella come il Passalacqua.

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