Fabrizio Sonnini: il settore giovanile del Grosseto in tre anni ha fatto passi da gigante

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Di Massimo Galletti

Grosseto. “ E' un bene di tutti i cittadini che amano lo sport e il calcio in particolare” Esordisce così il responsabile del settore giovanile del Grosseto, Fabrizio Sonnini, quando parla delle giovanili del Grosseto “ Quando si comprenderà questo significato, allora tante problemi e incomprensioni saranno spazzati via. Ma fino ad allora, io sarò sempre qui a lottare per questa società che è un vanto e un punto di riferimento per la Grosseto calcistica, dentro e fuori provincia. Basti pensare che ci sono società di serie “A” come la Fiorentina che ha chiuso con noi il contratto di premio preparazione per Guazzini classe 2000 e l'Entella che sta seguendo un 1999” Gli occhi di Sonnini si illuminano di entusiasmo, quando parla del settore giovanile del Grosseto. Ne parla come se fosse un figlio suo, al quale bisogna dedicarsi anima e corpo e insegnare tante cose. Per questo si dice dispiaciuto quando legge le critiche verso i suoi ragazzi, allenatori o dirigenti “A volte ci stanno, sopratutto quando sei sotto i riflettori, altre volte meno. Non capisco che senso abbia screditare gratuitamente il lavoro di chi fa tanti sacrifici per tirare avanti il settore giovanile biancorosso” Sonnini non lo dice apertamente. Ma è grazie a persone come lui, che investono parecchio del loro tempo libero sacrificandolo alla famiglia e alla vita privata, se ci sono tanti giovani biancorossi. Non è un caso, che in tre anni il settore giovanile del Grosseto ha fatto passi da gigante. Ad oggi sono 175 i ragazzi che ogni giorno arrivano a Grosseto da tutto il comprensorio, si mettono le scarpette e scendono in campo per allenarsi, con una età che va dai 10 ai 18 anni, divisi nelle varie categorie “ La gioia più bella” Prosegue Sonnini “ Vedere uno di loro giocare con la maglia della prima squadra” Gioia che Sonnini ha già provato quando c'è stato il debutto come titolari in Lega Pro di Gino Bernardini prima e Filippo Boccardi dopo. Oppure come quando, ai primi due si sono aggiunti Emiliano Fratini e Roberto Pini convocati allo “Stage” della nazionale under 18. Eppure gli inizi non sono stati facili. Sonnini ha vissuto in prima persona, tutta la travagliata vicenda estiva, di Camilli che sembrava sul punto di lasciare. Di conseguenza anche la storia del settore giovanile sembrava essere arrivata al capolinea. Invece poi sappiamo come è andata. Camilli è rimasto e Sonnini è diventato un punto di riferimento fondamentale per il presidente del Grosseto che gli ha dato carta bianca nel gestire le giovanili. Ecco allora che il vivaio locale ha ripreso a correre ancora più forte. Sono arrivati tecnici locali, con sette squadre allestite nella stagione corrente. Unico neo, la Berretti. Una squadra partita in ritardo per tanti motivi, ma che ora, con l'innesto di un allenatore di esperienza ha tutte le carte in regola per ben figurare. Il vero grande problema in questo momento sono gli impianti sportivi. Grosseto necessita di un centro sportivo. Gli spazi ci sono. Servono risorse economiche per realizzarlo. Nel frattempo ad ogni squadra è stato assegnato un campo di gioco “ Una cosa dobbiamo insegnare ai nostri ragazzi, al di là che sappiamo giocare più o meno bene a calcio. Il senso di appartenenza e l'attaccamento ai colori del Grifone. I nostri giovani devono indossare la maglia biancorossa con orgoglio” Conclude Sonnini che scappa via. C'è una riunione con gli allenatori, che lo attende e non c'è tempo da perdere. Massimo Galletti

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