Ecco l'ultima impresa del pilota grossetano Stefano Turchi

Di Massimo Galletti

Grosseto. La sete di avventura e la voglia di correre in moto in spazi aperti e una passione sfrenata per le imprese al limite della resistenza fisica e meccanica. Sono solo queste, alcune delle motivazioni che spingono ogni anno il grossetano Stefano Turchi a correre con la sua moto lungo le piste del deserto. E proprio il deserto “ Quello Vero” come racconta Stefano è stato il protagonista della sua ultima impresa “Il Wadi Rum" del deserto Giordano ci ha offerto sabbia, rocce, montagne e distese senza fine. Cosa volere di più” Racconta Turchi “Siamo stati i primi in assoluto a mettere le ruote delle nostre moto in questo deserto. Mai nessuno prima lo aveva fatto. Non abbiamo mai trovato una traccia di moto. Che soddisfazione” Eppure i timori e paure alla vigilia erano parecchi, a causa della brutta situazione in Medio Oriente. Invece la spedizione ha trovato un paese molto accogliente e organizzato a riceverli. “Il Deserto della Giordania è bellissimo, con il “Wadi Rum” veramente unico, che a volte ricorda l’Acacus della Libia, ma con spazi ancora più ampi” spiega il pilota di Grosseto. Non mancano quindi i canyon, archi naturali di roccia e i pinnacoli rocciosi lavorati dal vento. Mancano purtroppo gli “Erg” e le dune vere e proprie, ma non la sabbia, con delle lingue che raggiungono la cima delle montagne e degli altipiani, sulle quali, i partecipanti si sono divertiti. Ci sono anche distese e plateau che spaziano all’infinito, a volte intervallati da depressioni che formano panorami mozzafiato. In pratica sono stati percorsi 1000 chilometri in sei giorni, con tappe che andavano dai 160 ai 210 chilometri nella tappa più lunga. Per questo tipo di raid sono state impiegate le moto Beta 400/450 RR. Le diciotto moto erano state equipaggiate con rapporti, come le corone, di ferro, più lunghi, che meglio si adattano alle lunghe percorrenze e con gomme e mousse da rally e niente altro “ Un raid che consiglio a tutti gli appassionati” Conclude Turchi. Massimo Galletti