Grosseto. I tre grossetani Stefano Turchi, Gianluca Grassi e Tommaso Biondi si stanno comportando molto bene alla terza edzione del “Sahari Rally” manifestazione che si sta correndo dal 4 e che terminerà il prossimo 14 dicembre sulle piste di Algeria. I tre piloti maremmani sono partiti da Oran con un percorso che li ha portati nelle prime tappe nel grande sud fino a Taghit, ai bordi del grande Erg Occidentale. Alla competizione sono iscritte più di 50 moto, 10 quad e 39 tra auto e camion provenienti da sette paesi. Un percorso inedito che si è sviluppato su due prove speciali che condurranno i piloti a Taghit dove sono in programma quattro tappe ad anello nel cuore del deserto algerino. Qui i concorrenti si sfideranno su percorsi, tra le dune e le montagne alternando piste veloci, dove potranno esprimersi al massimo, ed in altre in cui dovranno fare ricorso alle loro abilità di navigazione. Il ritorno verso Oran prevede altre due prove speciali cronometrate che concluderanno questa terza edizione del rally algerino. “ E' molto freddo” Commenta Turchi raggiunto telefonicamente alla fine della prima parte della gara “ Siamo partiti per la tappa con meno sei gradi. Ci siamo alzati e le tende erano ricoperte interamente di ghiaccio. La notte, il freddo è esagerato. Durante il giorno invece le temperature si alzano e lo sbalzo termico è notevole. Purtroppo, la prima tappa è stata neutralizzata e quindi annullata” Spiga il pilota grossetano “ La nave che trasportava le moto i pezzi di ricambio e i meccanici è arrivata alle due del mattino. Quindi il giorno dopo invece di correre la tappa, l'organizzazione ha deciso di far fare ai piloti un lungo trasferimento. Noi siamo arrivati in Algeria in aereo, ma tutti i mezzi che arrivavano dall'Europa erano sulla nave e solo qualche pilota algerino era in grado di prendere il via. Solo il giorno dopo la gara è entrata nel vivo. Abbiamo attraversato luoghi moto belli sia dal punto di vista paesaggistico che per i tracciati molto tecnici, ma alla nostra portata. Siamo partiti alle sette del mattino percorrendo 230 chilometri di trasferimento e circa cento chilometri di prova speciale. E' stata una tappa abbastanza scorrevole e ci è servita per prendere le misure. Io Tommaso e Gianluca abbiamo corso sempre molto vicini, viaggiando insieme. Nel caso ci fossero stati problemi per uno di noi gli altri due lo avrebbero cercato nel limite delle loro possibilità di aiutarlo. Infatti Biondi ha rotto la frizione della moto. Quindi per farlo arrivare fino alla fine della tappa, gli ho fatto vedere i passaggi che doveva affrontare per andare avanti senza problemi. Grassi su un tratto veloce ha perso il gps e non è riuscito più a trovarlo. Inoltre ha rotto i para oli delle forcelle e ha concluso la tappa così. Siamo preparati a risolvere qualsiasi guasto meccanico, grazie al nostro meccanico che viaggia con le casse di ricambio e il problema è stato risolto all'arrivo della prova. Spesso ho indicato il percorso migliore perche non ci perdesssimo e in modo di arrivare al traguardo tutti insieme. Il tracciato è misto. Va dalla sabbia, alle pietre, rocce e asfalto. Troviamo un po' di tutto insomma. La prossima tappa sarà molto dura. Si corre a Taghit in mezzo alle dune in un anello che dovremo percorrere per tre volte per un totale di 202 chilometri. Io e Tommaso che abbiamo una moto più grande e saremo penalizzati, mente Gianluca sarà avvataggiato avendola il mezzo più piccolo” Conclude Stefano Turchi, che al termine della terza tappa è dodicesimo, inseguito da vicino da Biondi quattordicesimo e Grassi quindicesimo. Massimo Galletti
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