Gesi in arrivo a Funchal

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di Michele Nannini

FUNCHAL (Por). Poche ore e Simone Gesi sarà in porto a Funchal per concludere la prima tappa della Transat 2011, da La Charente Maritime a Funchal, capitale dell'isola di Madeira. Una avventura iniziata fra mille difficoltà, con venti scarsi o nulli, divenuti invece forti anche se con numerosi salti negli ultimi giorni prima dell'arrivo a Funchal.

Gesi, che è alla sua seconda partecipazione alla Transat dopo la sfortunata prova del 2009 quando fu costretto al ritiro appena ripartito per la seconda tappa a causa della rottura dell'autopilota manifestatasi già dopo poche ore dal via in Francia senza però che questo lo fermasse, dovrebbe concludere la prima tappa entro la metà del pomeriggio di mercoledì, attorno alla trentesima posizione. I primi arrivi si sono registrati nel pomeriggio di martedì, quando i primi prototipi (una delle due categorie in cui si divide la regata) hanno fatto il loro ingresso nel porto di Funchal: leader della regata e della classe proto il francese Sebastien Rogues che ha completato le prime 1148 miglia in 8 giorni, 20 ore, 46 minuti e 43" con una velocità media di 5,40 nodi. Molti, considerando la parte iniziale caratterizzata dalla quasi totale assenza di vento. Nella tarda serata di martedì ha invece concluso la prima parte della sua fatica il leader della categoria serie, il francese Benoit Mariette, passato in testa nella giornata di lunedì e che ha aumentato via via il suo vantaggio.

Simone Gesi, su "Dagadà - Spirito di Maremma" dopo un ottimo avvio ha pagato la scelta di rimanere su una rotta più ad ovest senza che le condizioni meteo lo avvantaggiassero (e come lui la gran parte della flotta), poi però con il passare dei giorni la rotta si è rivelata la più veloce tanto che all'inizio della settimana Gesi ha toccato anche la 27a posizione salvo poi scivolare martedì più indietro di cinque posizioni perdendo soprattutto in velocità rispetto agli altri concorrenti che occupavano come lui le posizioni attorno alla trentesima. Fondamentale però era, ed è, concludere la transoceanica, arricchendo la propria esperienza e cercando di fare una bella figura nella seconda, difficilissima tappa fino a Bahia. Gesi è il secondo italiano in classifica, dietro alla sorprendente Susanne Beyer ma davanti anche ai timonieri azzurri impegnati nei prototipi, incappati evidentemente in scelte poco fortunate dal punto di vista meteorologico e di rotta.

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