Gesi a Funchal fra lavori ed uscite in mare

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di Michele Nannini

FUNCHAL (Por). Quattro giorni prima di riprendere il mare. L’attesa per la seconda tappa della Transat 2011 è sempre più impaziente per gli equipaggi che da qualche giorno si stanno riposando, e riattrezzando le proprie barche, nel porto della cittadina portoghese di Funchal. Simone Gesi ed il suo “Dagadà – Spirito di Maremma”, accompagnati dai rappresentanti del comitato “4236 miglia”, stanno lavorando attorno allo scafo per sistemare alcuni problemi che si sono verificati durante la prima tappa di navigazione.

Ieri è stato completato l’ultimo lavoro di riparazione, il più importante, la
sistemazione della piastra dell'agugliotto di dritta in basso (per 10 giorni di
regata, praticamente sempre mura a sinistra). In via di sistemazione anche la forcella del tangone
spezzata, che ha costretto Gesi a navigare senza gennaker per una notte intera, situazione che gli ha fatto accumulare qualche ora di ritardo nei confronti del gruppo di testa. A bordo, comunque, il velista follonichese aveva il pezzo di ricambio che gli ha permesso di continuare la navigazione seppur in maniera non ottimale. “Ormai qui conosco tutti i fabbri ed i tecnici, completare le riparazioni a Dagadà non sarà un problema” conferma Gesi che non ha perso il suo tradizionale ottimismo.

L’accoglienza di Funchal ai velisti è stata come sempre eccezionale: ad ogni metro di cammino qualcuno si avvicina per salutare, complimentarsi o parlare delle condizioni incontrate durante il percorso per Funchal. Un guazzabuglio di lingue che si incrociano fra italiano, francese, inglese, portoghese, spagnolo, ognuno aveva la giusta parola per far capire all’interlocutore il proprio pensiero. Ieri Simone e gli altri concorrenti della Transat hanno partecipato alla tradizionale regata con la partecipazione, a bordo dei Mini, degli allievi delle scuole medie e superiori di Funchal, un appuntamento fisso di ogni edizione della regata che conferma come tutta la comunità dell’isola portoghese partecipi con entusiasmo all’avventura in solitario.

Gli ultimi lavori attorno agli scafi proseguiranno fino alla giornata di mercoledì, poi giovedì 13 tutti di nuovo in acqua con direzione Bahia. Sarà questa la parte più difficile e delicata della Transat.

(nella foto: Dagadà entra in porto a Funchal alla fine della prima tappa)

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